A cura di Pierluigi Ghezzi

Laureato in Lettere a indirizzo storico presso l’Università La sapienza di Roma,  è diplomato in Fotografia, ha insegnato Lettere presso gli Istituti  statali, ha collaborato con riviste e partecipato a convegni sui temi del cinema, è stato assistente nei corsi di Comunicazione Audiovisiva presso l’Università Gregoriana di Roma. Visita il sito www.immaginarierratici.it

LEGGERE IL FILM - ANALISI DEL LINGUAGGIO FILMICO

Il cinema da sempre racconta storie e ha elaborato, codificato e modificato nel tempo il suo linguaggio, eterogeneo complesso e polifonico, fatto di contaminazioni, di codici propriamente filmici e  derivanti da altre aree espressive come pittura, fotografia, teatro, pubblicità, fumetto, videogioco etc.

Inquadrature, movimenti di macchina, illuminazione, scenografia, montaggio, utilizzo del suono, effetti ecc. non devono essere considerati, da noi spettatori, “tecnica”, “cassetta degli attrezzi” da lasciare agli addetti ai lavori; dobbiamo conoscerli unitamente agli aspetti narrativi.

Verrà proposto un lavoro di approfondimento strutturato con brevi approcci teorici e proiezioni di sequenze tratte da film diversi.

Viale Giulio Cesare 78

CINEMA JUGOSLAVO

A cura di Marijana Lukić Ugrica

Laureata in lettere presso la Facoltà di lettere e filosofia dell’Università di Belgrado, Filologa, Interprete e Traduttrice.
Gli incontri proposti approfondiscono gli interventi tenuti da MarijanaLukićUgrica durante il master di laboratorio teatrale e interculturale ‘Ciao: a Est dell’Est’ a cura di Corrado Veneziano, tenutosi a Venezia in occasione della Biennale Teatro diretta da Maurizio Scaparro(http://giornaledibordomediterraneo.wordpress.com/page/15/).  Si vuole presentare un ‘estetica cinematografica nata in un naturale laboratorio di innovazione che è stata l’ex Jugoslavia, l'ultima eredità della cosiddetta Mitteleuropa, delle sue utopie, delle sue delusioni.

“PENTOLA CINEMATOGRAFICA”

Cosa ha fermentato in questa eccitante ‘pentola cinematografica’ chiamata cinema jugoslavo?

Il grande regista tedesco RainerWernerFassbinderconsiderava che l'amore dei suoi personaggi era ostacolato dalla storia. Con la stessa sicurezza possiamo dire che la storia del film jugoslavo e serbo, scosso dalle detonazioni dalla guerra degli anni Novanta, ha interrotto un suo percorso naturale e creato un nuovo genere che si è occupato dell’ antropologia della sofferenza.

Attraverso le sequenze di alcuni dei film, vedremo le tracce del cinema social-realista, una fase della storia del cinema jugoslavo;  poi la cosiddetta Onda nera come forma iniziale di una cultura critica, la risposta diretta ai registi social-realisti; le tracce del 'post-neorealismo' italiano sul cinema serbo, che più tardi hanno portato alla nascita di registi come EmirKusturica, GoranPaskaljeviće altri; i film del cosiddetto umorismo nero e quelli che dipingono un contesto storico-politico-socialedel tramonto del comunismo.

Proponiamo questi incontri/rassegna in un momento storico in cui davanti ai nostri occhi si compiono le guerre, simili a quella accaduta nell’ex Jugoslavia, credendo che il cinema e il teatro siano ancora i luoghi in cui la memoria dispersa si concentri e la coscienza faccia i suoi conti con la Storia. Luoghi in cui i comuni punti di vista vengono scossi, costringendoci a pensare più attivamente per “non dimenticare”.